MEMORIES OF ANOTHER TIME - Capitolo 12

Ci stavamo inoltrando nell'autunno 2002 e le lezioni scolastiche erano ricominciate, quest'anno però, nonostante avessi ben poco da spartire coi miei compagni di classe, avrei trascorso se non altro momenti d'intervallo più lieti in compagnia della mia vecchia amica Mara, che aveva appena cominciato a frequentare la mia stessa scuola in qualità di studentessa del primo anno.
Lei in quell'ambiente era ormai la sola persona a condividere i miei interessi, Pokémon anzitutto.
Nonostante non si fosse mai interessata al lato competitivo del gioco per Game Boy, che sostanzialmente era ciò che invece interessava a me, avevamo infatti ugualmente modo di trovare argomenti comuni riguardanti il già allora sconfinato universo dei Pokémon.

in questo periodo, impegnato nella scalata verso un livello di competitività superiore, arrivai a bramare il potere del Pokérus; sebbene vi fosse una probabilità estremamente bassa di contrarlo, avevo letto su Pokémon World che si era riscontrata una percentuale maggiore nei Pokémon dei giocatori che entravano in contatto con gli Yanma selvatici del percorso che collegava Fiordoropoli ad Amarantopoli, ma questo avveniva soltanto quando la concentrazione dei Pokémon aumentava dopo un annuncio alla Radio di gioco.
Mi ero dunque tenuto a mente il dettaglio, così, il giorno in cui la Radio annunciò l'arrivo del gruppo di Yanma, mi precipitai sul posto per non lasciar nulla di intentato.
Incredibilmente, dopo averne sconfitti e catturati alcuni, appurai che i Pokémon della mia squadra avevano effettivamente contratto il leggendario virus.
Anche se in quel periodo non fosse ancora chiaro il modo in cui agisse, fui soddisfatto nel vedere che, i Pokémon infetti, al salir di LV. acquisivano realmente cospicui benefici statistici.

Ad ogni modo, ormai deciso ad approfondire il gioco in ogni suo aspetto, comincia ad attrezzarmi per divenire un professionista; non ero ancor pienamente convinto che tutto ciò che avevo fatto fin'ora bastasse a pormi ad un livello superiore rispetto ai miei futuri avversari, e, non riuscendo a vedere altri modi per potenziare i Pokémon a mia disposizione né per migliorarmi ulteriormente come giocatore, mi decisi a rivolgermi ad una delle catene di videogiochi che stavano spopolando in quel periodo per acquistare il GameShark, l'accessorio che tramite combinazioni di codici permetteva l'accesso a qualunque possibilità interna al gioco.
Non avevo intenzione di usarlo allo scopo di barare, ma volevo almeno avere la possibilità di iniziare a raccogliere le più rare e forti specie di Pokémon che non erano disponibili nelle mie due Versioni di gioco, oltre alla possibilità di ottenere Shining Pokémon, che all'epoca erano considerati estremamente preziosi.
Approfittai inoltre della situazione per portarmi finalmente a casa anche un Cavo Link, così da essere all'occorrenza più autonomo nelle interconnessioni tra Blu ed Oro.

Nel frattempo verso gli ultimi periodi dell'anno Pokémon World cominciò a documentare i lettori riguardo i dettagli dei giochi di nuova Generazione, appena usciti in Giappone.
Con la conferma che i due nuovi titoli avrebbero preso il nome definitivo di Rubino e Zaffiro venivano rivelati poco a poco i Pokémon coi quali avremmo avuto a che fare in quest'ultima Generazione.
L'espansione di questo nuovo universo mi accompagnò per diversi mesi fin verso la primavera 2003, periodo in cui per via dell'ormai prossima uscita italiana si iniziò ad intravvedere chiaramente il tramonto dell'epoca di Pokémon Oro, Argento e Cristallo.
Si respirava aria di nuove avventure che mi attendevano oltre l'orizzonte, avventure che mi avrebbero unito ai giocatori che avevano deciso di proseguire, ma che mi avrebbero forse anche portato a distanziarmi dagli amici che avevano deciso di smettere di giocare...

Mi affrettai dunque a completare tutto ciò che era rimasto in sospeso, in modo da arrivare al passaggio generazionale senza alcun traguardo incompiuto.

Come primo obbiettivo mi posi il definitivo completamento Pokédex, seppur non avendo alcun amico attivo in possesso di Rosso avrei per forza dovuto servirmi del GameShark per ottenere i Pokémon non presenti nella mia Versione di gioco.
Ben presto riuscii dunque a completare il Pokédex di Blu, ricevendo così dal Game Director della Game Freak di Azzurropoli il leggendario Diploma virtuale che certificava il completamento del gioco.
Nello stesso periodo riuscii inoltre a completare l'intera collezione del Set Base, trovando in bustina la carta olografica di Venusaur che stavo cercando da diversi mesi.
A seguito di questo avrei poi lasciato da parte il TCG, interesse da me coltivato soltanto marginalmente.
Ricalcando pienamente le orme di mio cugino Luca ero dunque riuscito a compiere, seppur un po' in ritardo, le due imprese fondamentali che tutti i più grandi appassionati di Pokémon dell'epoca si erano prefitti, ma che soltanto pochi tra questi erano riusciti a portare a termine.
Inoltre, anche se non avevo più avuto modo di scendere in campo, le abilità in costante crescita da me acquisite nel gioco competitivo evidenziavano chiaramente che ormai avevo ben poco da inviadiare a Claudio, Bobo o chiunque altro, sia quanto ambizioni che quanto capacità.
Mi accingevo dunque a prepararmi, in modo da poter cominciare nel migliore dei modi l'avventura che avrebbe inaugurato un nuovo capitolo della lunga storia dei Pokémon.

Per me, in realtà, gli anni migliori della serie si conclusero in questo modo; proseguendo il cammino per diventare un campione mi preparavo ad affrontare molte nuove sfide e altrettante avventure, ma infondo sapevo che nulla sarebbe più stato magico come ciò che avevo vissuto fino ad allora.